È uno dei programmi più seguiti della televisione, giunto ormai alla decima edizione, e a noi di Spazio81, è stato affidato l'incarico dalla fotografa ufficiale del programma, la talentuosa Virginia Bettoja, di realizzare il libro che lo racconta per immagini.
Stiamo parlando di "X Factor", il talent show che negli ultimi anni ha lanciato tante nuove stelle nel firmamento musicale italiano, stelle luminosissime come Giusy Ferreri, Marco Mengoni e Noemi.
Sotto, Virginia Bettoja (a sinistra) al termine dell'ultima puntata, posa per una foto ricordo nel Mediolanum Forum di Assago dove si è svolta la finale. 

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Il libro brossurato di X Factor 10, realizzato con tutta la cura e l'attenzione estrema alla qualità che la nostra squadra dedica ad ogni progetto editoriale, ha la copertina rigida, è stampato su splendida carta patinata opaca da 250 grammi e dispone all'ultima pagina di una tasca speciale  dentro la quale sono stati inseriti gli scatti più emozionanti realizzati da Virginia durante l'ultima puntata del programma. Questo ingegnoso sistema è stato ideato  per permettere alla produzione del programma di avere il libro pronto da regalare la sera della finale ai giudici di X Factor, al direttore artistico Luca Tommassini e al conduttore Alessandro Cattelan: un espediente tecnico, quello della "tasca",  semplice ma quanto  mai efficace!

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«Non avrei potuto chiedere a nessun altro di stampare il mio libro se non alla squadra di Spazio81», assicura Virginia. «Conosco Diego Locatelli da quando sono arrivata a Milano e ho cominciato ad esporre. Siete i più bravi, in assoluto. Non c'è storia». 
Nelle pagine del libro trovano posto più di seicento meravigliose fotografie (delle quarantamila scattate dalla fotografa) che ripercorrono l'intero viaggio della decima edizione: dai casting oceanici di primavera fino allo scatto che immortala i vincitori, i Soul System, che con la loro vittoria hanno fatto trionfare Alvaro Soler, il giovanissimo cantautore spagnolo che quest'anno era il più giovane dei quattro giudici di X Factor

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Virginia Bettoja spiega che il suo ruolo nel programma la impegna per gran parte dell'anno, da maggio, quando hanno luogo le prime audizioni, fino a Natale.
«Si tratta di un lavoro duro, certo, ma posso dire in tutta sincerità di non considerarlo veramente tale: più che un lavoro per me è un sogno che si avvera», confessa infatti.
All'indomani della laurea in Lettere e Filosofia, Virginia, grande appassionata di musica, aveva cominciato a lavorare come organizzatrice di concerti, coltivando parallelamente un'altra passione, quella per la fotografia. 
«Ovunque andassi avevo sempre con me la macchina fotografica. Una macchinetta da battaglia senza troppe pretese, ma dalla quale avevo finito quasi per diventare dipendente: si può dire che non mettessi il naso fuori di casa senza di lei!».

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Virginia scattava foto su foto ma non sapeva di possedere un talento fuori del comune, finché la persona che amava e che condivideva la sua stessa passione per la fotografia non le fece notare che lei riusciva a vedere cose che gli altri non vedevano. Virginia possiede infatti innegabilmente "l'occhio del fotografo", quell'intuito speciale per la scelta del soggetto, dell'inquadratura, della luce e delle ombre, quella capacità di cogliere il dettaglio che ai comuni mortali sfugge, e di catturarlo, sottraendolo così all'oblio del quotidiano…
«A convincermi che dovevo trovare il coraggio di spiccare il volo, rinunciando al piccolo mondo sicuro che mi ero costruita, fu mio padre, che poco prima di morire prematuramente, mi disse: "Virginia, tu sei nata per fare la fotografa. È questa la tua strada, abbi fiducia nelle tue capacità: credici!"». 

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Subito dopo la scomparsa di quel padre tanto amato, Virginia lasciò Roma e il suo lavoro di organizzatrice di concerti per trasferirsi a Milano e frequentare l'Istituto Italiano di Fotografia, dove si diplomò, mettendosi in luce in breve tempo come uno dei più freschi e interessanti giovani talenti della fotografia.  Quel talento l'ha portata a ricoprire l'ambito ruolo di fotografa ufficiale di X Factor... 
«La cosa strana», ci confida Virginia, «è che, poco prima di ricevere questo incarico, stavo seguendo il programma in televisione e ricordo di aver pensato che il mio sogno sarebbe stato proprio quello di diventare la fotografa di X Factor, perchè in questo modo avrei potuto coniugare le due cose che amo di più al mondo: la musica e la fotografia...Immaginate la mia gioia quando il mio sogno si è avverato!».

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Tra i giudici del programma, il rapper Fedez è quello che, più degli altri, ha mostrato di apprezzare la bravura di Virginia Bettoja: «Tra noi è scattato subito qualcosa.  L'anno scorso mi ha chiesto di seguirlo in Libano con Unicef Italia, dove è stato protagonista di una missione di pace tra i bambini siriani in fuga dalla guerra. Mi ha offerto il ruolo di responsabile della comunicazione fotografica. È stata un'esperienza fortissima che ricorderò per tutta la vita. Ho visto talmente tanta sofferenza...eppure, ce ne siamo andati via di là portando con noi anche qualcosa di magico, di inestimabile. Un anelito di speranza e la voglia di tornare di nuovo tra quei bambini che hanno visto troppo e troppo presto e nonostante tutto sanno ancora amare la vita. Ho ricevuto una grande lezione, e di questo ringrazio Fedez, per avermi dato l'opportunità di crescere come fotografa e come essere umano...».

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Cosa ha colpito di più Virginia Bettoja del grande carrozzone di X Factor?
«L'ambizione di un programma in cui ogni due minuti succede qualcosa di diverso e grandioso sul palco. Questo avviene innanzitutto per le particolari doti immaginifiche di un talento straordinario come il direttore artistico, Luca Tommassini, e per la squadra di supereroi che lo affianca, e più in generale per il team di professionisti in ogni settore che lavorano insieme con impegno e passione. Un mix grandioso per il programma che fa intrattenimento di alto livello e che mi rende particolarmente orgogliosa di farne parte».